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Origine dei buchi nel fondo del mare del Nord finalmente spiegata

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Origine dei buchi nel fondo del mare del Nord finalmente spiegata

Nel profondo dell’oceano esistono misteri che attendono di essere risolti. Uno di questi, l’origine dei buchi sul fondo del Mare del Nord, è stato recentemente svelato da un team di ricercatori dell’Università di Kiel in Germania. Da tempo si supponeva che questi fossero stati creati da rejets de méthane, ma la verità risiede in una scoperta sorprendente.

L’enigma dei buchi nel Mare del Nord: una retrospettiva

Supposizioni e teorie passate

Inizialmente si pensava che i fori nel fondo marino, profondi circa 11 centimetri e situati a una trentina di metri sotto la superficie, fossero il risultato delle emissioni di metano. Altre teorie attribuivano la formazione di questi buchi alla presenza di ricci di mare o vermi marini.

Le nuove scoperte cambiano la prospettiva

Tuttavia, l’esame attento delle immagini registrate da una telecamera subacquea ha rivelato una realtà diversa. I ricercatori hanno notato che i fori erano associati alla presenza di grandi pesci come il grenadier e altri, smentendo le ipotesi precedenti.

Trou misteriosi ed allineati: l’osservazione iniziale

La scoperta accidentale

La chiave per sbloccare questo mistero è arrivata da una fonte inaspettata: una video di 40 anni fa. In questa registrazione, i ricercatori hanno potuto osservare l’importante ruolo svolto da un crostaceo anfipode nel scavare questi tunnel, grazie ai suoi appendici anteriori sovradimensionati.

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L’allineamento dei fori

Inoltre, la disposizione e l’allineamento dei buchi ha fornito ulteriori indizi: questo particolare modello non poteva essere attribuito a fenomeni naturali o geologici, ma suggeriva piuttosto un’azione deliberata e coordinata delle creature marine.

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Un team multidisciplinare all’opera

Per risolvere il mistero, un team multidisciplinare ha unito le competenze in geologia, geofisica e biologia marina. Attraverso uno studio approfondito sul campo, sono riusciti a collegare la formazione dei fori con l’attività animale.

I delfini, artefici insospettati dei fondali marini

Lo strano comportamento dei marsouins

Tra gli abitanti del Mare del Nord si trovano le popolazioni di marsouins. Questi piccoli cetacei dentati sembrano avere un comportamento insolito quando vanno a caccia di lançons, piccoli pesci che potrebbero contribuire alla formazione di questi fori.

L’importanza dei marsouins nel creare i fori

Il comportamento alimentare e di caccia dei marsouins, insieme all’attività dell’amphipode, potrebbe essere il motivo principale della formazione dei fori sul fondo del Mare del Nord.

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DNA ambientale e studi sedimentari: le chiavi dell’indagine

L’utilizzo di tecniche moderne

Nell’analizzare questo fenomeno, i ricercatori non si sono limitati alle osservazioni sul campo. Sono state utilizzate moderne tecniche come l’analisi del DNA ambientale e lo studio delle sedimentologie marine, che hanno permesso di dare un quadro più completo degli eventi sottomarini.

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La risoluzione del mistero

In conclusione, la soluzione a questo enigma marino è arrivata con la scoperta inaspettata che gli artefici dei buchi nel Mare del Nord non sono processi geologici o emissioni di metano, ma semplicemente le creature marine locali che vi abitano.

A sottolineare quanto ancora ci sia da scoprire nell’universo sommerso, ricordiamo le recenti scoperte della NOAA Ocean Exploration negli Stati Uniti, che ha rilevato modelli simili di buchi nell’Oceano Atlantico. Questa sfida vecchia di 18 anni rimane ancora irrisolta, ma il lavoro su questi misteri ci ricorda quanto l’oceano sia importante e quanto le sue creature siano affascinanti e sorprendenti.

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